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08 novembre 2015

Posso sentire la voce di Dio? | 8 Novembre 2015 |

Come posso sentire la voce di Dio? Ci sono "sistemi" e "accorgimenti" per riuscire a comprendere ciò che ci dice, per ascoltarlo così come si ascolta un amico? Gesù stesso ci indica il come.
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Per che cosa verrà ricordato il nostro secolo? Ve lo dico io: per i “social network”! Facebook, Twitter, Instagram, mYSpace, Tumblr, ecc.

Come funzionano i “social network”? Uno ha una idea, una immagine, un proposito, lo “posta”,   e, a seconda dei “follower” il “post” viene visto da decine, centinaia, milioni, miliardi di persone! Bello vero?

Sapete, però i social network hanno un limite. Per quante visualizzazioni, per quanti “download”, per quanti “like” il nostro “post” possa avere, non sapremo mai il reale “coinvolgimento” di chi lo ha visto; non sapremo mai se chi ha letto ha realmente colto il nostro messaggio, se ha riflettuto sulla nostra frase, se ha compiuto l'azione che abbiamo suggerito, se ha provato l'emozione che abbiamo provato noi guardando quella foto.

Come possiamo allora ovviare a questo problema? Attraverso gli “instant messaging”! Whatapp, Messenger, Telegram, Viber, e persino i vecchi SMS! Tramite essi abbiamo la possibilità di parlare “direttamente” con la persona, di “interagire”, di avere una risposta “in tempo reale”

Sapete chi è l'inventore del primo “social media”? Zuckemberg? No! Dio! Dio è stato il PRIMO a voler condividere con miliardi di persone quello che gli passava per la testa. E' uno dei fondamenti della fede cristiana.  Sono innumerevoli i passi dove viene scritto “...e Dio disse”.

Ma Dio non vuole solamente “postare” i suoi pensieri, vuole sapere se i suoi consigli, i suoi comandamenti, i suoi doni sono arrivati a destinazione.

Chi ha inventato il primo sistema integrato di “instant messaging”. Manco a sottolinearlo... Dio! Il fatto di parlare direttamente è la dimostrazione che Dio vuole un rapporto personale con la sua creatura – tu, io, noi. Dio ha deliberatamente scelto di parlarci.

E così, come esitino più servizi di “instant messaging”, allo stesso modo Dio ci parla attraverso differenti canali di comunicazione.

A me non piace Whatsapp, ma uso Messenger, allo stesso modo alcuni ascoltano la voce di Dio attraverso un canale, altri attraverso un altro.

Personalmente sono scettico circa le persone che dicono di  capire per filo e per segno quello che dice loro Dio.  La mia personale esperienza è che Dio non manda e.mail, né fax, e che non c'è un telefono rosso con cui comunicare direttamente quando voglio con il mio Creatore,  e spesso rimango al “buio” per giorni o mesi.

Altre volte, invece, Dio parla in modo così chiaro (con me usa i sogni) che non c'è dubbio che quella è la sua voce.

Cosa accade, allora? Dio ha u no smartphone difettoso che invia messaggi ora si, ora no?  Fa favoritismi? Ad alcuni manda messaggi e ad altri no?

Gesù parla di questo in Luca 8:4-15: Leggiamo assieme il brano.

 "(5) Il seminatore uscì a seminare la sua semenza; e, mentre seminava, una parte del seme cadde lungo la strada: fu calpestato e gli uccelli del cielo lo mangiarono.  (6)  Un'altra cadde sulla roccia: appena fu germogliato seccò, perché non aveva umidità.  (7)  Un'altra cadde in mezzo alle spine: le spine, crescendo insieme con esso, lo soffocarono.  (8)  Un'altra parte cadde in un buon terreno: quando fu germogliato, produsse il cento per uno". Dicendo queste cose, esclamava: "Chi ha orecchi per udire oda!"  (9)  I suoi discepoli gli domandarono che cosa volesse dire questa parabola.  (10)  Ed egli disse: "A voi è dato di conoscere i misteri del regno di Dio; ma agli altri se ne parla in parabole, affinché vedendo non vedano, e udendo non comprendano.  (11) Or questo è il significato della parabola: il seme è la parola di Dio.  (12)  Quelli lungo la strada sono coloro che ascoltano, ma poi viene il diavolo e porta via la parola dal loro cuore, affinché non credano e non siano salvati.  (13)  Quelli sulla roccia sono coloro i quali, quando ascoltano la parola, la ricevono con gioia; ma costoro non hanno radice, credono per un certo tempo ma, quando viene la prova, si tirano indietro.  (14)  Quello che è caduto tra le spine sono coloro che ascoltano, ma se ne vanno e restano soffocati dalle preoccupazioni, dalle ricchezze e dai piaceri della vita, e non arrivano a maturità.  (15)  E quello che è caduto in un buon terreno sono coloro i quali, dopo aver udito la parola, la ritengono in un cuore onesto e buono, e portano frutto con perseveranza. "(Luca 8:5-15)

Gesù ci dice in sostanza che il segreto di una buona ricezione è L'ATTEGGIAMENTO che abbiamo verso la Paro di Dio. Gesù parla di terreni in cui cade il seme, ma realmente sta parlando di atteggiamenti mentali verso la parola di Dio.

Vediamo questi quattro terreni/atteggiamenti.

1° terreno: la strada

Il seminatore uscì a seminare la sua semenza; e, mentre seminava, una parte del seme cadde lungo la strada: fu calpestato e gli uccelli del cielo lo mangiarono...Quelli lungo la strada sono coloro che ascoltano, ma poi viene il diavolo e porta via la parola dal loro cuore, affinché non credano e non siano salvati.  (Vers. 5, 12)

La strada che percorro tutte le mattine per portare i miei figli a scuola è una strada sterrata,  e ha due caratteristiche principali: è battuta/dura, ed è stretta (soprattutto rispetto ai campi vicino).

Conoscete qualcuno con un atteggiamento da “strada di campagna” verso la Parola di Dio? C'è poco spazio dove la Parola possa cadere, e anche se cade lì, rimbalza sul duro, e uccelli/ladri la portano via? Persone che hanno già deciso cosa fare e cosa dire in ogni situazione?

Sapete, qualche volta anche io sono così, non lascio l'opportunità al Padre mio di parlarmi  perché, dentro di me, ho già deciso tutto, che sia bene o no.

Perché lo faccio?

Per orgoglio

“Non ho bisogno di Dio, posso farcela da solo, non voglio 'disturbarlo' per questo, so come fare da solo”...  Quando non prego, sto dicendo questo, e taglio fuori Dio dalla comunicazione

Per paura

“E se adesso mi dice di no? Se prego e Dio mi dice che non è buona quella cosa che il mio cuore desidera tanto? O mi dice di perdonare quella persona che odio tanto? O mi dice di fare quell'altra cosa mentre io vorrei continuare a fare questa? " No, grazie Dio, meglio non rischiare chiedendo e ascoltando.   Anche stavolta lo taglio fuori dalla comunicazione

Per amarezza

“Signore, perché proprio a me? Se tu mi ami, perché io? Come hai permesso che succedesse?” Forse vi sembrerà strano o addirittura blasfemo,  ma non tutto quello che succede al modo è la volontà di Dio.  Dio vuole una creatura che lo ami e lo segua per volontà, non un automa. Egli ci ha lasciato la libertà di scegliere, e concedendoci questo ha ceduto un po' della sua potenza alla sua creatura- noi-.  Siamo liberi, anche di sbagliare.  Il mondo così non è più perfetto come Dio lo aveva immaginato,
ma è un mondo dove le libere decisioni di liberi esseri provocano contrasti, dolori sofferenze.

Dio non è indifferente al male, Dio E' la soluzione del male. Una volta una donna che aveva perso il suo giovane figlio mi disse: “Dov'era Dio quando mio figlio stava morendo?”.  Ed io pensavo: “nello stesso posto dov'era mentre anche il suo di figlio moriva. Sulla croce.”

Puoi credere in Dio, ed essere stato ferito, ma non tagliarlo fuori dalla tua vita;  saresti, ancora una volta, una strada polverosa e arsa  mentre tutto intorno ci sono campi fertili e verdi.

Il primo passo che devo fare per ascoltare la voce di Dio è:

1. Devo coltivare una mente aperta

2° terreno: la roccia

Un'altra cadde sulla roccia: appena fu germogliato seccò, perché non aveva umidità. ...Quelli sulla roccia sono coloro i quali, quando ascoltano la parola, la ricevono con gioia; ma costoro non hanno radice, credono per un certo tempo ma, quando viene la prova, si tirano indietro.  (Vers. 6, 13)

Il mio incubo al computer sapere quale è? La clessidra se sono su un PC e la rotella arcobaleno se sono su un Mac! Mi manda in bestia è di aspettare che il mio computer “faccia qualcosa”, come aprire un file, salvarlo, modificare la foto che ho fatto, stamparla, connettersi ad internet o accendersi; e più compero computer aggiornati, più la mia frustrazione cresce perché la velocità non è mai abbastanza.

C'è stato un tempo dove, per vedere se avevi fatto una buona foto il sabato dovevi portarla lunedì a sviluppare,. attendere mercoledì che arrivasse e prenderla venerdì mattina perché il le foto le davano al pomeriggio e il giovedì pomeriggio era chiuso. Sabato, domenica, lunedì, martedì, mercoledì, giovedì e venerdì: sette  giorni.

C'è stato un tempo dove per far sapere che eri stato a Londra ai tuoi amici, spedivi una cartolina, che arrivava circa due settimane dopo del tuo ritorno. Ora le foto le fai con lo smartphone e le vedi subito,
all'amico mandi una foto da Singapore e lui a Roma vede te mentre stai a Singapore.

Viviamo in un mondo “in tempo reale”, dove siamo sempre in fretta... In un mondo così, a Dio rimangono gli “avanzi” del nostro tempo per parlaci.

“Dio, parlami, ma diamine,  sbrigati un pochino e possibilmente fallo dalle 14 alle 15 nella mia  pausa pranzo!"

Un seme posto in superficie si brucia; un seme piantato in profondità è protetto dall'arsura; e lì germoglia. Per poter parlare con Dio debbo coltivare la sua Parola nel profondo, e questo richiede tempo.

Voglio vedere assieme a voi un video:



Da quanto sei “credente”? Da 1, 5, 10 o 20 anni? Quante ore di questi hai passato davanti al computer o alla TV? Quante ore di questi hai passato far si che la Parola “sprofondasse” dentro di te?

Il secondo passo che devo fare per ascoltare la voce di Dio  è:

2. Devo dare il mio tempo per ascoltare

3° terreno: le spine

Un'altra cadde in mezzo alle spine: le spine, crescendo insieme con esso, lo soffocarono. ...Quello che è caduto tra le spine sono coloro che ascoltano, ma se ne vanno e restano soffocati dalle preoccupazioni, dalle ricchezze e dai piaceri della vita, e non arrivano a maturità.  (Vers. 7, 14)

Ricevete una telefonata mentre siete alla stazione ed arriva un treno: un vostro amico vi dice qualcosa dall'atra perte della strada mentre passa un camion con rimorchio. Quanto capite di quello che vi hanno detto?

I “rumori” intorno ci disturbano;  il nostro Signore ci ha dotato di due microfoni (le nostre orecchie) che, in gergo si chiamano “panoramici”, ovvero che assorbono i suoni da tutte le direzioni, invece di microfoni “unidirezionali” i quali basta puntarli verso una fonte sonora e ricevono i suoni emessi solo da quella tagliando fuori gli altri.

Per Dio funziona allo stesso modo; abbiamo una mente ”panoramica” e non “unidirezionale”, per sentirlo non basta volgersi a lui, ma bisogna eliminare anche i rumori intorno

Gesù dice che i “rumori” nella nostra vita sono le preoccupazioni, le ricchezze, e i piaceri.

Ma sono SEMPRE rumori? Gesù non dice questo: lo diventano solo quando come rovi pieni di spine ci avvolgono, facendoci soffocare, e ci da tre esempi di queste distrazioni. Il danaro non è un rumore, fino a quando lo vediamo come una benedizione di Dio da utilizzare anche per la sua opera. Il sesso non è un rumore fino a quando lo vediamo come un dono di Dio da vivere all'interno del matrimonio.

Le preoccupazioni sono sempre un “rumore”; chi si preoccupa è un ateo virtuale, che guarda a quanto è grande il suo problema,  e dimentica a quanto è grande Dio.

Per ascoltare la mia telefonata, o l'amico dall'atra parte della strada, cosa farei? Troverei un posto silenzioso per richiamarlo o andare assieme a lui

Ora, una riflessione molto “teologica”: cosa serve per far crescere i rovi? Niente! Mentre per far crescere un fiore dobbiamo nutrirlo, innaffiarlo, curarlo. I rovi nascono a dispetto di tutto e tutti. E, soprattutto, nascono e crescono dove i campi sono abbandonati.

Sapete che ho un campo, e che per un po' ho avuto in prestito degli asini per tenere a bada le canne e i rovi. Vivendoci assieme, ho imparato che gli asini: sono intelligentissimi, sono mansueti, non si spaventano facilmente, sono innamorati (e gelosi) delle persone che gli dimostrano amore.

Attualmente nel mio campo non ci sono gli asini, e i rovi sono tornati a farla da padrone.

Se abbandono la mia vita con colui che non ha eguali come intelligenza, è mansueto,  non si spaventa di nulla, è innamorato alla follia di me anche quando non gli dimostro amore; se abbandono Cristo, se non prego regolarmente,  se non leggo la Bibbia regolarmente, se non frequento gli appuntamenti di chiesa regolarmente , i rovi delle distrazioni prenderanno il sopravvento sulla mia vita, e dovrò faticare un bel po' per riappropriarmi dello spazio che hanno conquistato in essa..

Il terzo passo che devo fare per ascoltare la voce di Dio è:

3. Devo eliminare le distrazioni

4° suolo: il buon terreno

Un'altra parte cadde in un buon terreno: quando fu germogliato, produsse il cento per uno". ... E quello che è caduto in un buon terreno sono coloro i quali, dopo aver udito la parola, la ritengono in un cuore onesto e buono, e portano frutto con perseveranza. (Vers. 8, 15)

L'ultimo terreno che Gesù ci mostra è quello di un cuore aperto e volenteroso.

Se tu fossi un generale, e dovessi trasmettere importanti notizie al tuo esercito, chi sceglieresti? Uno che non obbedisce ai tuoi comandi, o che obbedisce a seconda del suo umore, oppure uno che fa del suo meglio per obbedire ai tuoi comandi?

Dio parla alle persone che sono decise a seguire ciò che Egli dice; conosce il nostro cuore, e non spreca parole se già sa che non saremo obbedienti alla sua voce.

Gesù non parla di persone perfette, ma di persone “oneste, buone, perseveranti”.

Questo è quello che vuole Dio da parte tua; se vuoi che Egli ti parli, ciò che devi fare è dire:
 “OK, Signore, sono pronto a fare quello che mi chiederai,  che ne comprenda il perché o meno, che mi piaccia o no, che sia rischioso o no, perché so che è il meglio per me e che tu conosci meglio di me ciò che mi renderà felice."

Il quarto suolo è quello di colui (o colei) che sente la parola di Dio, e la spinge all'interno di se, al centro della propria anima.

Il quarto passo che devo fare per ascoltare la voce di Dio è:

4. Devo cooperare con ciò che Egli dice


Questa serie di messaggi parla del “come ascoltare la voce di Dio”. Se mi seguirai, forse riuscirai a migliorare il tuo “collegamento con Dio” Ma ti devo mettere in guardia su una cosa: sarà tutto sforzo inutile... se ti fermerai ad ascoltare la voce di Dio. Giacomo dice:

“Ma mettete in pratica la parola e non ascoltatela soltanto, illudendo voi stessi. (Giacomo 1:22)

Se pensi di crescere ascoltando la voce di Dio, , ti stai prendendo in giro; se cresci è perché ascolti la Sua voce, e la metti in pratica.

SE mi dai ragione, e basta, se ti commuovi, e basta, se dici “Halleluia”, e basta... stai illudendo te stesso. Fai qualcosa! Spingi la Parola dentro di te, falla arrivare al centro della tua anima!

Sappi che là fuori troverai uccelli in agguato, rocce arroventate e rovi. Satana proverà a distrarti, a metterti paura, a lusingarti con i soldi o con i piaceri,  a portarti via il tempo, pur di non farti parlare con Dio.

Devi fare qualcosa: potresti iniziare un Libro della Bibbia, oppure iniziare con un momento di riflessione quotidiana di 5, 10 15 minuti...scegli tu... ma fa qualcosa!

Dio ama tutti i tipi di terreni, ma solo il buon terreno porta frutto per la Sua gloria. Vuoi essere questo tipo di terreno?

Preghiamo.
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