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07 gennaio 2018

Come trovare la gioia nel 2018 | 7 Gennaio 2018 |

Da dove posso trarre la gioia per iniziare il nuovo anno e per fare ciò che Dio mi chiamerà a fare?
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Oggi inizia un nuovo “anno in chiesa”. Sebbene “l'anno ecclesiastico” vada ormai da settembre a giugno, ovvero da “dopo le ferie e prima del rientro a scuola a “prima delle ferie e dopo la fine della scuola”... con luglio e agosto … beh, diciamolo, un po' “rilassati”!

Come ogni anno mi piace guardare indietro, per vedere come abbiamo impiegato il nostro tempo, e per ricordare di tutto ciò che il Signore ci ha permesso di fare. E come ogni anno abbiamo elaborato un riassunto grafico delle attività svolte durante l'anno che avete visto attraverso il link inviatovi tramite WhatsApp.

E in questo elenco mancano moltissime attività: le cellule, il gruppo giovani, gli studi assieme, il gruppo preghiera, la preghiera e lo studio della Bibbia personale di ciascuno di noi, i pranzi e le cene fatti con amici non credenti per parlargli di Gesù, gli sms, gli wzp, i msg...

Tutto questo non è venuto da solo, ma è avvenuto attraverso l'impegno di noi tutti.

Sapete, la chiesa è come il pranzo: non fai in tempo a compiacerti di quello che hai fatto, ed è già ora di pensare alla cena!

E' per questo che è già tempo di pensare al futuro! Molte delle nostre energie  verranno dedicate alla nostra chiesa nei prossimi 12 mesi.

Moltiplicando le ore che ognuno di noi trascorrerà dedicandosi a qualcosa legato alla chiesa, i numeri che otteniamo sono davvero notevoli.

Passeremo oltre 4000 ore assistendo ai culti, e circa 400 pulendo il locale di chiesa. Quasi 2000 ore le passeremo nei piccoli gruppi e negli incontri. Chi predica o guida un gruppo passerà quasi 1000 ore preparando messaggi e studi, e oltre 400 ore scrivendo pagine web  registrando audio  o facendo video per i podcast.

Canteremo quasi 300 canzoni, che verranno cantate da 7500 voci viaggeremo per oltre 25000 chilometri  con un costo di  oltre 11.000 Euro tra carburanti, lubrificanti, pneumatici, tasse e usura auto. A questo si aggiunga le nostre offerte,  il tempo passato al telefono (milioni di ore?),  il tempo con i nostri amici non credenti,  i pasti consumati insieme,  le giornate intere passate nell'ingresso di chiesa a chiederci come stiamo...

A pro di che? Perché lo facciamo? Perché lo abbiamo fatto nel passato? Perché lo faremo nel futuro? Stiamo aspettando un premio TERRENO dalle nostre fatiche, sentiamo che siamo A POSTO CON NOI STESSI se ci impegniamo... o cosa?

Mi porta gioia o stress, il pensare di aggiungere ulteriori fatiche, ulteriori cose da fare in agenda, nella mia vita già piena di cose da fare  e di stress da fronteggiare?

Leggiamo assieme quello che dice Paolo in Efesini:

“8 Infatti è per grazia che siete stati salvati, mediante la fede; e ciò non viene da voi: è il dono di Dio. 9 Non è in virtù di opere affinché nessuno se ne vanti; 10 infatti siamo opera sua, essendo stati creati in Cristo Gesù per fare le opere buone, che Dio ha precedentemente preparate affinché le pratichiamo.” (Efesini 2:8-10)

La domanda vera la dobbiamo rivolgere a Dio lui ci ha salvati e ci ha chiamati,  non per opere
ma per la sua grazia... “Dio, Perché? Come possiamo esserti grati? Cosa vuoi da noi? Dove trovo gioa in tutto questo?”

Perché, come, cosa, dove. Questo è quello che si chiede gran parte dei credenti.

Scusatemi, la domanda è sbagliata. Può forse avere bisogno il Creatore di qualcosa dalla creatura? Può chi scolpisce una statua,  dipinge un ritratto,  scrive un personaggio su un romanzo aspettarsi qualcosa indietro dalla sua creazione?

Permettetemi di riformulare la domanda “Dio, cosa ti fa piacere?  Cos'è che ti fa sporgere  dal tuo trono e dire:  ‘Ben fatto’, ‘Ecco ciò che gradisco’ ‘Per questo motivo ho mandato mio figlio a morire.' A cosa è legata la gioia di servirti?”

Il versetto di Paolo ci conforta, e  risolve il perché, il come, il cosa e il dove per mettere da parte lo stress, capire cosa fa sorridere Dio, e trovare gioia nel 2018.

1. La salvezza è gratis

“Infatti è per grazia che siete stati salvati... e ciò non viene da voi: è il dono di Dio.” (v. 8)

La salvezza è un atto deliberato di Dio, e non ha a che fare con come sono io, ma con chi Lui è.

Vi ricordate? “Dio ha tanto amato il mondo che ha DATO il suo unigenito Figlio” (Giovanni 3:16a)

Dio è un dio che da, un dio generoso,  a cui piace donare  piuttosto che negare.

Questo risolve il problema del perché: perché Dio è Dio,  e non c'è nessuna latra cosa come Lui.

“Poiché io sono il Signore, il vostro Dio; santificatevi dunque e siate santi, perché io sono santo.” (Levitico 11:44)

Vi ricordo che “santo” non significa  girare il mondo con un cerchietto  che vola a mezz'aria sopra la vostra testa ma “separato, distinto, diverso.”

Dio è separato dal mondo,  non è come tutto il resto, è distinto dal resto, è diverso,  e non c'è nulla che possa essere simile.

Se sei credente, il 2018, come ogni anno che arriva, ti incoraggia ad essere figlio di un Dio che è diverso da tutto il resto, a dimostrare nei fatti che hai ereditato da lui il suo carattere.

2. La salvezza non dipende da ciò che faccio

“Non è in virtù di opere affinché nessuno se ne vanti” (v. 9)

Attenzione, Paolo non afferma che tutto ciò che faccio  è ininfluente al fine della mia salvezza.

Un'altra versione della Bibbia dice così:

“Non è per ricompensa delle buone opere, affinché nessuno si possa vantare.”(PV)

La salvezza non è un “pagamento” per un lavoro ben fatto,  per cui se faccio continuerò ad essere salvato, e se non faccio  smetterò di essere salvato.

Questo risolve il problema del “come”; non debbo obbligatoriamente affannarmi a fare per Dio, nella chiesa, nella mia vita, perché non posso ripagare il dono della salvezza. E se lo faccio per ripagare, Paolo dice che lo sto facendo per vantarmi.

Avete ricevuto regali a Natale? Li avete fatti? Pensate a come vi sareste sentiti o sentite se i destinatari del regalo avessero chiesto lo scontrino per pagarvelo.

Oppure immaginatevi se non aveste regalato nulla a nessuno, e la sera di Natale in famiglia aveste detto: “ Mi spiace, ma non vi siete meritati i miei doni, non avete fatto abbastanza per me!”

Un dono è GRATIS: Paolo dice:

“E se ciò è avvenuto per grazia, allora significa che non è stato per merito delle loro buone azioni; perché, in tal caso, il dono gratuito della grazia non sarebbe più gratuito.” (Romani 11:6 PV)

Perché Dio ha voluto regalarci la salvezza? Te lo sei mai chiesto?

Perché Dio non vuole la nostra riconoscenza,  ma vuole il nostro cuore.

Se sono svincolato dal dover “agire per forza,  fare per ripagare, allora ciò che farò non lo farò come atto dovuto, ma come atto di amore, le mie azioni saranno più credibili, perché si vedrà che le sto facendo col cuore  e non come obbligo.

Se sei credente, il 2018, come ogni anno che arriva, ti incoraggia a fare le cose col cuore, a mettere amore in ciò che fai dentro e fuori la chiesa, nella tua vita, a dimostrare nei fatti l'amore con cui sei stato amato.

3. La salvezza deve portare ad agire

“essendo stati creati...per fare le opere buone, che Dio ha precedentemente preparate affinché le pratichiamo.” (v.10)

La salvezza è gratis, e non dipende da quello che ho fatto o che faccio o che farò...

Ma Dio ha disseminato il percorso della mia vita di esercizi che faranno bene a me e agli altri.

Avete presente quei parchi dove tu cammini  e, di tanto in tanto c'è un attrezzo ginnico  con un cartello che ti indica cosa fare e per quanto farlo? Dio ha fatto qualcosa di simile con la vita di ognuno di noi.

Il cammino di ogni credente è disseminato di “buone opere”; tu puoi passare, osservare, e non fare... e sarai salvato lo stesso.

Oppure puoi passare,, fermarti, leggere le istruzioni e FARE!

Dio non ci salva esclusivamente  per andare ad aumentare il coro degli angeli che cantano “Santo Santo Santo”!  Né per bere il caffè in capsule della Lavazza.

Ricorda che questa NON è la VERA vita, ma la preparazione di quella che vivremo assieme a Lui! Qua vivremo 70, 80, 90 anni, se ci dice bene, là vivremo IN ETRERNO!

Questa è una preparazione alla vita VERA! E' per questo che Dio è più interessato al nostro carattere che alla nostra comodità.

Questo risolve il problema del “cosa”; non devo affannarmi a “cercare di inventarmi qualcosa” le buone opere sono già lì nel parco della mia vita, pronte perché io le pratichi.

Devo solo rallentare il mio passo,  guardarmi attorno,  leggere le “istruzioni”,  e fare.

Rallentare significa, semplicemente, pregare. Quando preghi, stai rallentando il passo della tua vita, dai tempo a Dio per entrare in contatto con te.

Guardarti attorno significa, semplicemente, guardare il mondo con gli occhi di Gesù, pensare a cosa direbbe o farebbe lui non in chiesa,  ma nella tua vita quotidiana.

Gesù non viveva nelle sinagoghe, ma nelle strade, perché è nella strada che trovi le persone che hanno bisogno di Gesù, non nelle chiese.

Leggere le istruzioni significa, semplicemente, leggere la Bibbia, scoprire quale è il volere di Dio  per noi e per il mondo

La salvezza è gratis, e non dipende dalle opere, ma ci sono opere che Dio ha predisposto per allenarmi...

Manca un ultimo punto, forse il più importante. Dove trovo gioia in tutto questo? A quale energia attingo per fare tutto con il sorriso e non con il broncio?

Perché lavorare col broncio mi fa sentire la fatica, ma lavorare con gioia la allontana.

Avete fatto caso che ho omesso alcuni pezzi del versetto di Paolo? Si? No? Rivediamolo assieme:

“8 Infatti è per grazia che siete stati salvati, mediante la fede; e ciò non viene da voi: è il dono di Dio. 9 Non è in virtù di opere affinché nessuno se ne vanti; 10 infatti siamo opera sua, essendo stati creati in Cristo Gesù per fare le opere buone, che Dio ha precedentemente preparate affinché le pratichiamo.” (Efesini 2:8-10)

4. La salvezza è la fede in Cristo Gesù

Tutto ciò che è accaduto in noi e per noi, non sarebbe stato possibile se non avessimo vede in Gesù.

E la grazia è un dono che è giunto “mediante la fede”; e Paolo afferma che né l'una né l'atra sono merito nostro, ma sono un dono di Dio.

E la gioia nasce dal sapere che solo attraverso la fede in lui possiamo ottenere la salvezza!

Non ho bisogno di riti, di incensi, di pellegrinaggi, di statue, di icone, di rosari, di santi, di preti, di pastori, di ritiri, di clausure, … di nulla, tranne aver fede in colui che salva!

E' questa la fonte della nostra gioia; 1° Pietro dice:

“Benché non lo abbiate visto, voi lo amate; credendo in lui, benché ora non lo vediate, voi esultate di gioia ineffabile e gloriosa,” (1 Pietro 1:8)

Dove troverai la gioia per affrontare il 2018? Trovala nella fede in Gesù.

La salvezza è gratis,  non dipende dalle opere, e ci sono opere pronte per allenarmi, e la mia gioia si chiama Gesù.

Conclusione

Come inizi questo 2018? Di quale parola hai più bisogno?

E' “salvezza?” Sappi che la salvezza è venuta, si chiama Gesù. Non devi guadagnarla, è gratis.

E' “fede”? Sappi che anche essa è un dono; chiedila a colui che la concede, a Dio.

Ma forse è “gioia”. Negli anni hai ricevuto la salvezza, hai la fede, ma la gioia, beh, di quella ne è rimasta poco o nulla.

Sappi che quest'anno “gioia” sarà la parola per la nostra chiesa, ma che sei te che la devi cercare, la devi desiderare, la devi costruire attraverso l'amore che è in Cristo Gesù.

Sia in chiesa, questa o una dove la vita ti porterà, sia fuori, nel mondo.

Se la vuoi,ti chiedo di rinnovare il tuo impegno, ora, se vuoi,o a casa, dopo aver pregato ed aver chiesto allo Spirito Santo di darti gioia.

Ti chiedo questo, attraverso le parole dell'impegno dei membri di questa chiesa.

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Io oggi attraverso la linea di confine

Sono stanco (stanca) di parlare a vanvera ed essere esitante. Ho fatto la mia scelta, il verdetto è stabilito, e la mia decisione è irrevocabile.

Io scelgo la strada di Dio. Non c'è alcuna possibilità di tornare indietro.

Io vivrò il resto della mia vita servendo gli scopi di Dio, assieme al popolo di Dio, sul pianeta di Dio, per la gloria di Dio. Userò la mia vita per celebrare la sua presenza, coltivare il suo carattere, partecipare alla sua famiglia, dimostrare il suo amore, e comunicare la sua Parola.

Dato che il mio passato è stato perdonato, che ho uno scopo per vivere e una casa che mi attende in Cielo, mi rifiuto di perdere altro tempo o energia vivendo con superficialità, con pensieri meschini, parlando in maniera banale, vivendo senza riflettere, con inutili rimpianti, con dannosi risentimenti, o con ansia priva di fede. Voglio invece magnificare Dio, crescere verso la maturità, servire nel ministero, e compiere la mia missione tra i membri della Sua famiglia.

Poiché questa vita è la preparazione per la prossima, darò più valore all'adorazione che alla ricchezza, più  al “noi” che al “io”, più al carattere che al benessere, più al servizio che al prestigio, e più alle persone che agli averi, alla posizione o al piacere .So quello che conta di più e io darò tutto quello che ho, facendo il mio meglio con quello che ho per Gesù Cristo.

Non mi farò attrarre dalla cultura, manipolare dalla critica, motivare dalle lodi, frustrare dai problemi, debilitare dalla tentazione, o intimidire da Satana. Continuerò a correre la mia corsa con  occhi fissi sulla meta, non ai lati della strada o a quelli che corrono assieme a me.

Quando i tempi diventeranno duri e mi sentirò stanco (stanca), non tornerò indietro, ritirandomi, cedendo , arretrando o peccando, ma continuerò ad andare avanti solo per la grazia di Dio. Sono guidato (guidata) dallo Spirito Santo, condotto (condotta) dai propositi di Dio e concentrato (concentrata) sulla mia missione; per questo non mi farò comprare né vorrò scendere a compromessi, e non smetterò fino al termine della mia corsa.

Sono un premio della stupenda grazia di Dio, e per questo userò grazia con tutti, grato (grata) per tutti i giorni, e generoso (generosa) con tutto ciò che Dio mi ha affidato.

Al mio Signore e Salvatore Gesù Cristo, affermo: in qualsiasi modo, in qualsiasi momento, in qualsiasi luogo e qualsiasi cosa tu mi chiederai di fare, la mia risposta in anticipo è: sì!

Ovunque tu mi porti e qualunque sia il costo, io sono pronto (pronta), in qualsiasi momento, in qualsiasi posto, in qualsiasi modo. Qualsiasi cosa serva, Signore; qualsiasi cosa serva!

Voglio che tu mi usi così che,  in quell'ultimo giorno ti senta dire "Ben fatto, servo (serva) buono e fedele! Vieni e lasciamo che la festa eterna abbia inizio! " 



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